Corredo del Marò della Decima MAS: Elmetto M1933 standard della 2GM, (con il soggolo in cuoio, per intenderci), grigio verde con ancora gialla. Non ci sono disposizioni particolari per le mimetizzazioni ma si raccomanda di limitarsi ad un po’ di spago o di filo di ferro. Niente scritte o insegne di grado. Viene tollerato un piccolo scudo tricolore sul lato. Basco in panno di lana grigioverde con ancoretta in ottone, fregio ricamato in canottiglia senza corona o fregio MNR ricamato per truppa ricamato in rayon nero. Giubba Mod.1941 in panno di lana grigioverde. Le uniche insegne autorizzate sono lo scudetto da braccio “Decima Flottiglia MAS” o “Decima Divisione”, in metallo o tessuto, e le mostrine pentagonali rosse con gladi e leoni di S. Marco. Sono tollerate le stellette al posto dei gladi. Camicia tutta aperta o a pull over. Grigioverde o giallo khaki. Senza insegne. La camicia nera è tollerata. Maglione in lana grigioverde (evitabilissimo a luglio). Tre quarti mimetico della Fanteria di Marina approvato. Pantaloni Mod. 1941 o mimetici ricavati da telo tenda. Scarponcini bassi, neri o marroni con suola vibram. Da portare con spessi calzettoni di lana grigi o bianchi. Equipaggiamento individuale cinturone e giberne italiane (da preferire al materiale di origine germanica) in canapa e/o cuoio, “samurai”, etc. normalmente utilizzati con l’arma disattivata portata, preferibilmente Moschetto 91/38 o Moschetto Automatico M.A.B. 38A o 38/42, oltre a riproduzioni di bombe a mano italiane (S.R.C.M.) e tedesche (Sti.Gr. 24/39, Eih.Gr. 39). Importante: tutti i simulacri di arma, disattivati in maniera irreversibile ed in piena conformità con le disposizioni di legge vigenti, devono essere accompagnati da certificato di disattivazione valido in Italia. Borraccia, tascapane, telo tenda, maschera antigas, badile, etc. italiani (se si vuole). Nastrini di decorazioni al valore e/o partecipazione a campagne effettivamente attribuite (conferite a parenti di chi intende portarle) possono essere portate previa autorizzazione. I gradi vengono attribuiti dal coordinamento del Gruppo Italia in base al numero di partecipazioni ed all’impegno profuso nell’attività del Gruppo. Dotazione del Gruppo: Armi individuali: Moschetti 91/38 e 91 T.S., MAB 38A e 38/42.
L’uniforme della Decima MAS e della San Marco deriva da quella delle unità paracadutiste, ed era confezionata in due versioni. La tenuta invernale era in panno grigioverde, mentre quella estiva poteva essere realizzata in tela olona color sabbia scuro oppure in tessuto diagonale di cotone color sabbia chiaro, e presentava piccole differenze nella foggia rispetto alla controparte invernale. La giacca sahariana in panno grigioverde, era tagliata a petto singolo, priva di colletto e con un carré a “pipistrello”, che si estendeva sia sul retro sia sul davanti, sino a fungere da patte per le tasche pettorali. Le tasche inferiori, applicate, erano di forma trapezoidale; in vita era solitamente presente una cintura, anch’essa in panno grigioverde, parte integrante di questo indumento. Con l’uniforme invernale era spesso portato un maglione da marinaio, di colore grigio, dallo spesso collo risvoltato, talvolta sostituito da una camicia grigioverde. Detto maglione, inizialmente chiuso, fu dotato per praticità di una chiusura lampo sulla parte frontale del collo. L’uso di capi mimetici, confezionati con il tessuto dei teli tenda mod. 1929, era piuttosto diffuso, particolarmente presso la Decima MAS, che aveva sviluppato un proprio giaccone, da alcune fonti definito “trequarti” a causa della lunghezza, che ricalcava il taglio della sahariana per quanto riguarda il “pipistrello”; i Nuotatori Paracadutisti indossavano invece il giaccone da lancio per paracadutisti. Il personale appartenente alla Decima MAS, o da questa proveniente ed assegnato alla San Marco, portava sul braccio sinistro lo scudetto metallico (oppure -raramente- in canottiglia o bachelite) del reparto. L’armamento della Decima MAS e della Divisione San Marco 1943-1945 La Decima MAS e la San Marco presentavano fra loro notevoli differenze in fatto di armamento ed equipaggiamento individuale; la San Marco, addestrata in Germania, era in gran parte equipaggiata con ottimo materiale tedesco come le mitragliatrici MG 42, i fucili Mauser K98k, i lanciarazzi anticarro Panzerfaust e una dozzina di cannoni anticarro 7.5 cm PAK 40 ed obici campali leggeri le.F.H. 18 da 10.5cm. A queste armi si affiancavano i moschetti 91/38 e 91TS, le mitragliatrici Breda 30 e Breda 37, i moschetti automatici MAB 38A e 38/42 e le pistole Beretta 34. L’armamento della Decima MAS, che dipendeva solo nominalmente dal comando della Marina Nazionale Repubblicana, era invece composto da materiale di varia provenienza. Oltre a quantitativi di armi regolamentari italiane, la Decima poteva contare su alcune armi tedesche, specialmente negli ultimi giorni di guerra, dopo lo sfondamento del Senio e durante la conseguente ritirata verso il Po. Il resto delle armi era stato recuperato sui campi di battaglia, rubato ai convogli o nei depositi militari tedeschi ed italiani, acquisito privatamente oppure requisito alle fabbriche d’armi del Nord Italia. Tra le armi di produzione nazionale caratteristiche di questo periodo spicca la pistola mitragliatrice TZ45, prodotta in circa 6.000 esemplari dalla ditta Fratelli Giandoso di Brescia. Nonostante la TZ fosse inizialmente destinata agli N.P. e ad altre formazioni speciali, come la rara FNAB ed il MAB 38 con calcio ripiegabile, può essere vista preso numerosi reparti delle FF.AA. Repubblicane.
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